Nella nascita di Atena è già racchiusa la sua storia: il mito narra infatti che nacque dalla testa di Zeus già adulta e vestita da guerriera.
Viene tipicamente rappresentata armata di uno scudo ornato con la spaventosa testa di Medusa, una Gorgone che pietrificava chiunque la guardasse, della sua lancia, dell’egida (una corazza di pelle caprina) e dell’elmo.
Viene spesso descritta al fianco di uomini per i quali è compagna di avventure attraversate in cameratesca amicizia.
Al contrario di Artemide abitatrice della Natura, il suo luogo di elezione è la città e per questo è venerata come patrona di Atene.
I Romani la venerano come Minerva, la divinità romana della lealtà nella lotta, delle virtù eroiche, della guerra per giuste cause o per difesa, della saggezza, delle strategie.
La donna che risuona fortemente con questo archetipo tende a valutare e risolvere le situazioni attraverso la “testa”, usandola come se fosse un filtro capace di setacciare tutto ciò che può indurre sofferenza o l’incontro con una profondità emotiva che non vuole sondare.
Per questo non incoraggia facilmente gli scambi affettivi ed emotivi con il mondo esterno: Solo così può restare “Vergine” e incontaminata dal desiderio e dalla dipendenza che può comportare il “sentire”, il condividere e l’essere partecipe.
Atena non vuole “sentire”, Atena ha innanzitutto bisogno di ragionare.
Questo archetipo femminile riporta alla saggezza, alla ricerca di soluzioni pratiche, alla razionalità (anche se spesso a discapito del cuore).
La Donna Atena è capace di pensare con lucidità, di mantenere la calma, di essere logica, stabile, concreta e brillante stratega.
COLORI E SIMBOLI: il giallo della conoscenza e dell’intelletto e il rosso della forza fisica e mentale. Associata anche alla civetta, animale emblema di saggezza e dagli occhi grandi capaci di scrutare nel buio, nello stesso modo in cui lei è capace di scrutare nella mente.