Ribes & Casals A spasso con Dia

Ribes & Casals
Roger de Llúria, 7
Barcelona

Calle Alocha, 26
Madrid

Alex Casals insieme a suo cugino Ramon appartiene alla terza generazione di conduttori di una azienda che è sopravvissuta alle bombe, alla rivoluzione della produzione tessile degli anni 1980 e alle difficoltà economiche e sociali dell’ultimo decennio.
La Ditta Ribes & Casals apre le porte della prima bottega 1933 in un piccolo locale del Barrio Gotico di Barcellona, con la vendita di stoffe all’ingrosso e al dettaglio. In quegli anni i negozi di abbigliamento confezionato erano praticamente inesistenti e le clienti erano in prevalenza signore alla ricerca di stoffe con cui realizzare vestiti su misura…
Oggi con la globalizzazione e l’invasione di una moda pronta sempre meno attraente, la clientela è molto cambiata: mediamente più giovane e curiosa, preferisce orientarsi verso uno stile di abbigliamento personalizzato e realizzato artigianalmente.
La storia ha inizio   tre anni prima dello scoppio della guerra civile spagnola, quando Joan Ribes e Joan Casals, entrambi operai di un’azienda tessile, decisero di tentare la fortuna da soli. Uno aveva una buona conoscenza   della vendita al dettaglio in gergo tessile, l’altro di commercio all’ingrosso. 
Come si dice: la fortuna aiuta gli audaci; i due soci ottengono un  notevole  successo e   dopo la guerra si trasferiscono dal piccolo negozio del Barrio Gotico a uno più grande a pochi metri di distanza, in Calle Pau Claris, 79.

Ribes & Casals A spasso con Dia

Questa rimane la sede della loro attività per quasi sessant’anni, fino alla chiusura del 2011. Nel frattempo si aggiungono il negozio di Madrid, in Calle Atocha 26, seguito   da un altro   punto vendita aperto nel 2000 a Barcellona a Roger de Llúria, 7, vicino a Plaga de Catalunya, un enorme   frequentatissimo locale di oltre 1.000 metri quadrati.   
Negli anni l’attività si estende ancora: nel 2007 con un nuovo un locale a Sevilla, seguito da altri punti vendita a Palma de Mallorca (2014) e Málaga (2015). La Direzione dell’azienda calcola che ogni giorno nei cinque negozi in attività sono venduti in media oltre 15.000 metri lineari di tessuto.
Tra gli anni 1940’ e ’70, “molti negozianti arrivavano a Barcellona da tutta la Spagna    in cerca di tessuti da rivendere. Molti sono diventati clienti di Ribes & Casals, perché lì trovavano un grande assortimento di prodotti di alta qualità.    A quel tempo l’azienda si riforniva di merce dagli stabilimenti   di Sabadell e Terrassa, due delle province con la più grande tradizione tessile del paese. Oggi i   principali fornitori sono in Spagna, Italia e nel resto d’Europa, con una buona quota di acquisti provenienti   anche a Bangladesh, India e Cina.
La seconda generazione di imprenditori, i genitori di Alex e Ramón, ha preso il timone dell’azienda   negli anni settanta e ha vissuto “l’arrivo della moda prêt-à-porter”, un cambiamento che ha provocato un’autentica rivoluzione nell’industria della moda”.  In quegli anni nascono in Spagna e nel resto d’Europa   i grandi laboratori di sartoria per abiti da boutique.   Ribes & Casals non tradiscono lo spirito originario dell’impresa e    superano le turbolenze del settore grazie all’espansione delle vendite all’ingrosso e alla diversificazione dell’offerta.

Tra il 2008 e il 2014 la Spagna, insieme ad altri paesi dell’Europa Meridionale, si trova a fare i conti con una profonda recessione economica che segna l’inizio di grandi trasformazioni.  Dal 2020 la Pandemia del Covid 19 ha fatto la sua parte.
In una intervista a El Pais Alex Casals dichiara: “La crisi ha fatto riscoprire molte macchine da cucire dimenticate in cantina e ha portato molte persone a desiderare   di imparare a cucire”.   Negli ultimi dieci anni era già comunque emerso un nuovo interesse   “la moda del riuso, l’artigianato e il fai-da-te”. La tendenza si è affermata ed ha contribuito a consolidare     una nuova domanda, non più esclusivamente femminile, e che interessa fasce di età più giovani.
“La   rivoluzione    dell’abbigliamento industriale degli anni 1980 sembra ormai superata e oggi        le persone sembrano riscoprire la creatività e la possibilità di personalizzare i propri capi e renderli unici ed esclusivi” 

Un aspetto curioso è collegato alla situazione politica del paese: a partire dal 2010 i fermenti indipendentisti hanno ripreso forza: a Barcellona si svolgono imponenti manifestazioni a favore dell’autonomia della Cataluna.   
L’11 settembre 2013 diverse organizzazioni della società civile catalana organizzano una catena umana, chiamata Via Catalana, lunga più di 400 km, con una partecipazione stimata di 1,6 milioni di cittadini, attraverso 86 comuni della Catalogna.
Questa animata sfida per l’indipendenza, ha portato con sé una impennata della vendita delle bandiere sia stellate che rosso-gialle, facendo aumentare vistosamente anche la richiesta di tessuti a taglio per la loro realizzazione.

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